P per Pizza è un gioco velocissimo, che è perfetto se si cerca un gioco family da portare alle feste o in tutte quelle situazioni in cui serve intrattenere i figli con gli amichetti.

P per Pizza ha una fantastica scatola triangolare, molto contenuta, abbastanza resistente, a forma di trancio di pizza, dentro la quale troviamo: il regolamento, brevissimo, super lineare e chiaro; le carte triangolari, che sono double face: da un lato, in corrispondenza di ogni lato troviamo una categoria, definita tramite una frase su sfondo colorato (verde, giallo o rosso) che ne identifica anche la difficoltà. Sull’altra faccia, sempre in corrispondenza dei bordi, troviamo una lettera diversa per ciascun lato. Bonus: troveremo dei simpatici stickers sul tema che hanno conquistato mio figlio più piccolo che con le cose da appiccicare ci va a nozze!

  • Numero giocatori: 2-4
  • Età: 8+
  • Casa editrice recensita: Asmodee
  • Autori: Doruk Kicikoglu
  • Ingombro sul tavolo: Minimo*

(*Minimo: tavolino da bar; Medio: tavolo da 4 persone; Importante, tavolo da 6+ persone).

Ho apprezzato moltissimo il fatto che ci siano tre diversi gradi di difficoltà e che non ci si possa esimere dal rispondere ad almeno una domanda di difficoltà alta. Il gioco potrebbe sembrare semplice ma associare le parole è complicato se si vogliono battere gli avversari sul tempo e ci si fa prendere dalla frenesia.

P per Pizza non è caciarone come altri giochi di velocità, perché a parte la chiamata delle parole, il momento intermedio in cui dovremo leggere le categorie e le lettere associate ci concederà almeno un secondo di silenzio in cui tutti avranno bisogno di riconnettersi.

Sicuramente è un gioco senza grosse pretese, ma che, giocato con il gruppo giusto, può regalare molto divertimento; la velocità di spiegazione e di esecuzione lo rende ottimo anche per chi non gioca con frequenza o troppo entusiasmo.

Ho due figli di 9 e 11 anni e devo dire che dal punto di vista della ricchezza di lessico, la differenza di età si sente tantissimo; il più piccolo è evidentemente svantaggiato rispetto al grande che associa molto più velocemente i concetti alle iniziali; perciò il mio consiglio è di cercare di bilanciare un poco le età dei giocatori che si scontrano.

Da genitore trovo che P per Pizza sia un ottimo ausilio per stimolare i figli sul piano lessicale: un tempo avrei utilizzato scarabeo per fare la stessa cosa, ma trovo che p per pizza sia un passetto in più perché dobbiamo andare a ragionare sulle categorie.

Avrei detto che P per Pizza è un gran bel party game ma il fatto che si fermi a 4 giocatori lo esclude matematicamente dalla categoria, anche se il feeling che restituisce è quello!

Ci è capitato di far giocare vari nipoti insieme, superando il numero di giocatori, abbiamo risolto giocando in squadre (anche per aiutare i nipoti olandesi che parlano in Italiano ma dovrebbero esse svantaggiati in un gioco del genere…ho usato il “dovrebbero”, perché in effetti hanno poi vinto…)

La scatola di P per Pizza cattura l’attenzione, in un gioco veramente semplice ma intelligente. Si potrà vivere una situazione in cui tutti i giocatori diranno una parola diversa associata a categorie diverse, per cui in un round potremmo togliere anche tutte e tre le lettere dal tavolo, come trovarci di fronte ad una situazione in cui nessuno riesce ad associare nessuna lettera: il regolamento prevede in questo caso che si scelga, di comune accordo, di cambiare la carta delle categorie e far ripartire il gioco. Infine l’unica vera certezza che avremo sul gioco sarà la mancanza di paralisi di analisi!

Il commento di mio marito: carino, da giocare con i figli.